Ultima modifica: 27 Agosto 2021
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Piano Scuola 2021-2022

Questa pagina è la versione web con sommario navigabile del Piano Scuola 21_22  (link diretto al documento pdf) del ministero dell’Istruzione.

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Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative nelle istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione

Sommario

Premessa

L’anno 2020 e la pandemia da SARS-CoV-2 che lo consegnerà alla storia, come noto per esperienza di ciascuno, ha travolto vite singole e sistemi organizzati. La Scuola e in particolare gli studenti ne sono stati colpiti duramente. Oltre lo smarrimento iniziale e le tante difficoltà incontrate, però, le Persone di scuola – dirigenti scolastici, docenti, personale ATA – le Amministrazioni che per la scuola operano e i territori in cui le scuole si “radicano”, hanno individuato la via: trasformare la difficoltà del momento in un volano per la ripartenza e per l’innovazione.

In questa rinnovata prospettiva, le istituzioni scolastiche – sostenute anche da risorse che non hanno precedenti nel quantum – si sono sforzate di intercettare bisogni formativi degli studenti e necessità sociali delle famiglie, offrendo le risposte possibili. Nelle difficoltà dell’emergenza sanitaria, mai è venuto meno il presidio e, in raccordo con i territori, l’offerta del servizio di istruzione. Non solo. Fare scuola in tempo di pandemia continua a generare riflessione organizzativa e didattica che punta a capitalizzare la “lezione” appresa e tende al novum.

Per l’avvio dell’a.s. 2021/2022 la sfida è assicurare a tutti, anche per quanto rilevato dal Comitato Tecnico Scientifico (CTS), lo svolgimento in presenza delle attività scolastiche, il recupero dei ritardi e il rafforzamento degli apprendimenti, la riconquista della dimensione relazionale e sociale dei nostri giovani, insieme a quella che si auspica essere la ripresa civile ed economica del Paese.

Il CTS, in considerazione della progressiva copertura vaccinale della popolazione italiana, “ritiene assolutamente necessario dare priorità alla didattica in presenza per l’a.s. 2021/2022 ”raccomandando, laddove possibile, di mantenere il distanziamento fisico e, però, “pagando attenzione a evitare di penalizzare la didattica in presenza. … Laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare nei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico”.

Viene dunque rafforzata, nel nuovo scenario epidemiologico e vaccinale, l’esigenza di bilanciamento tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e personale della scuola, qualità dei contesti educativi e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all’istruzione.

Il presente Documento, suscettibile di variazioni ed integrazioni – che saranno preventivamente concordate con la Conferenza Unificata – in ragione di ulteriori norme (è in fase di emanazione decreto legge in materia), di successivi pronunciamenti del CTS correlati all’andamento dell’epidemia e della progressione della copertura vaccinale, ha l’obiettivo di favorire le istituzioni scolastiche nella pianificazione delle attività che prenderanno avvio a settembre 2021. Mediante l’organizzazione di conferenze di servizio per Dirigenti scolastici e Coordinatori delle scuole paritarie, preferibilmente in videoconferenza, i Direttori e i Dirigenti responsabili degli Uffici Scolastici Regionali cureranno la diffusione e la conoscenza del presente documento, come pure il supporto alla sua declinazione operativa e l’accompagnamento delle istituzioni scolastiche.

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1.  Indicazioni aggiornate per l’a.s. 2021/2022

L’essenziale valore formativo della didattica in presenza

Appare opportuno, alla luce del mutato quadro epidemiologico, fornire alcune prime indicazioni riferite al parere espresso dal CTS nel verbale n. 34 del 12 luglio 2021, riguardo l’avvio del nuovo anno scolastico.

In particolare, nell’occasione, il CTS evidenzia la priorità di assicurare la completa ripresa della didattica in presenza sia per il suo essenziale valore formativo, sia per l’imprescindibile ruolo che essa svolge nel garantire lo sviluppo della personalità e della socialità degli studenti provati dai lunghi periodi di limitazione delle interazioni e dei contatti sociali. È necessario predisporre, quindi, ogni opportuno intervento per consentire, sin dall’inizio dell’anno, il normale svolgimento delle lezioni in presenza in condizioni di sicurezza, ritenuto dal CTS “momento imprescindibile e indispensabile nel … percorso di sviluppo psicologico, di strutturazione della personalità e dell’abitudine alla socializzazione, la cui mancanza può negativamente tradursi in una situazione di deprivazione sociale e psico-affettiva delle future generazioni”.

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La vaccinazione misura fondamentale di prevenzione

Il CTS conferma che la vaccinazione “costituisce, ad oggi, la misura di prevenzione pubblica fondamentale per contenere la diffusione della Sars-Cov-2”. Per garantire il ritorno alla pienezza della vita scolastica, dunque, è essenziale che il personale docente e non docente, su tutto il territorio nazionale, assicuri piena partecipazione alla campagna di vaccinazione, contribuendo al raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale e alla ripresa in sicurezza delle attività e delle relazioni proprie del fare scuola.

Al medesimo scopo, il CTS ritiene necessario promuovere la vaccinazione dei più giovani, considerando che “anche per gli studenti di età uguale o superiore ai 12 anni, benché per questi ultimi è noto che gli sviluppi di una sintomatologia grave sia evento infrequente e che i casi letali sono estremamente rari, nondimeno si rivela essenziale avanzare celermente nella campagna vaccinale”.

Occorre che la comunità scolastica, dopo aver svolto un ruolo fondamentale nel promuovere la conoscenza ed il rispetto delle regole anti-Covid, operi per far comprendere il valore della vaccinazione, sia nella sua dimensione di prevenzione del contagio e tutela della salute, soprattutto dei soggetti più fragili, sia ai fini della piena ripresa della vita sociale del Paese e, in particolare, della normale vita scolastica.

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Misure di contenimento del contagio

Il distanziamento fisico rimane una delle misure prioritarie per ridurre il rischio di trasmissione del virus in ambito scolastico. Esso va implementato con il massimo impegno in ogni situazione, insieme alle altre misure di prevenzione. Deroghe al rispetto del distanziamento non possono essere effettuate laddove non si possa fare uso delle mascherine chirurgiche e in particolare nelle mense e nei locali adibiti a tale uso, dove per il consumo di cibi e bevande la mascherina chirurgica non può essere utilizzata. Si raccomanda poi, laddove possibile, di osservare una distanza di due metri nella zona interattiva della cattedra e tra insegnante e studenti

Si tratta dunque di contemperare le due distinte e fondamentali misure, distanziamento e didattica in presenza, cui è “assolutamente necessario dare priorità”, il CTS precisa che “laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare in locali chiusi mascherine di tipo chirurgico”.

Con riferimento agli studenti, il CTS conferma, quale dispositivo di protezione respiratoria, la mascherina, preferibilmente di tipo chirurgico o di comunità (solo di tipo chirurgico ove non sia possibile rispettare il distanziamento). Per il personale della scuola, invece, il dispositivo di protezione delle vie respiratorie da adottarsi è la mascherina chirurgica o altro dispositivo previsto dal datore di lavoro sulla base della valutazione del rischio (si richiamano in proposito i commi 4 e 4- bis dell’articolo 58 del decreto legge n. 73/2021 convertito in legge n. 106/2021).

I bambini sotto i sei anni di età continuano ad essere esonerati dall’uso di dispositivi di protezione delle vie aeree. Rimane “raccomandata una didattica a gruppi stabili (sia per i bambini che per gli educatori e il personale scolastico in generale), nonché particolare attenzione ai dispositivi di protezione del personale scolastico medesimo, che rimangono quelli previsti per l’a.s. 2020/2021”.

Nell’eventualità di caso confermato di positività a scuola, relativamente alla sanificazione straordinaria da effettuarsi in conseguenza, il CTS indica che questa:

  • va effettuata se non sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura,
  • non è necessario sia effettuata da una ditta esterna,
  • non è necessario sia accompagnata da attestazione o certificazione di sanificazione straordinaria,
  • potrà essere effettuata dal personale della scuola già impiegato per la sanificazione ordinaria.

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Screening e gestione dei casi possibili/probabili/confermati

In vista della ripresa della frequenza scolastica, non appare necessario, secondo quanto evidenziato dal CTS, effettuare test diagnostici o screening preliminari all’accesso a scuola ovvero in ambito scolastico. Rimangono, di converso, confermate le ordinarie procedure di gestione dei casi possibili/probabili/confermati da gestire, come di consueto, in collaborazione con le Autorità sanitarie territorialmente competenti. In merito si evidenzia che nell’estratto del verbale n. 39, 5 agosto 2021, il CTS ha espresso l’avviso “che vi siano le condizioni per differenziare il periodo di quarantena precauzionale, per i soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di SARS-CoV-2 a seconda che tali soggetti abbiano, o meno, completato il ciclo vaccinale, ritenendo, in particolare, che questo periodo possa per essi limitarsi a 7 giorni, a condizione che, alla scadenza di tale termine, venga effettuato un test diagnostico di esito negativo con uno dei tamponi connotati dalle caratteristiche di affidabile performance identificate nelle vigenti circolari del Ministero della salute“.

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Somministrazione dei pasti

Le misure di sicurezza da adottarsi in occasione della somministrazione dei pasti nelle mense scolastiche e negli altri spazi a ciò destinati, impongono l’uso della mascherina da parte degli operatori. La somministrazione potrà quindi avvenire nelle forme usuali e senza necessariamente ricorrere all’impiego di stoviglie monouso. Si conferma la necessità di assicurare il rispetto delle ordinarie prescrizioni di distanziamento durante la consumazione del pasto e nelle fasi di ingresso e uscita dai locali dedicati alla refezione, nonché le pratiche di igienizzazione personale. Si suggerisce, ove necessario, di organizzare i pasti con turnazione per mantenere il distanziamento fisico e ridurre l’affollamento dei locali.

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Cura degli ambienti

Il CTS conferma la necessità di continuare ad assicurare il rispetto delle ordinarie misure di aerazione dei locali e della sanificazione quotidiana di tutti gli ambienti. E’ necessario garantire un adeguato ricambio d’aria nei luoghi di permanenza tenendo conto delle dimensioni e dell’ampiezza di ambienti e spazi, del numero di fruitori presenti e identificare eventuali ambienti/spazi scarsamente ventilatati. Dovrà pure proseguire la pratica dell’igiene delle mani e la messa a disposizione di erogatori di prodotti disinfettanti, già ordinariamente adottati dalle istituzioni scolastiche.

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Educazione fisica e palestre

Per quanto riguarda le attività didattiche di educazione fisica/scienze motorie e sportive all’aperto, il CTS non prevede in zona bianca l’uso di dispositivi di protezione da parte degli studenti,salvo il distanziamento interpersonale di almeno due metri. Per le stesse attività da svolgere al chiuso,è raccomandata l’adeguata aerazione dei locali.

Per lo svolgimento dell’attività motoria sportiva nelle palestre scolastiche, il CTS distingue in base al “colore” con cui vengono identificati i territori in relazione alla diffusione del contagio. In particolare, nelle zone bianche, le attività di squadra sono possibili ma, specialmente al chiuso, dovranno essere privilegiate le attività individuali. In zona gialla e arancione, si raccomanda lo svolgimento di attività unicamente di tipo individuale.

Come già previsto nel precedente a.s. 2020/2021, l’utilizzo dei locali della scuola va riservato alla realizzazione di attività didattiche. Nell’ipotesi di accordi già intercorsi con gli Enti locali proprietari delle palestre che ne prevedano l’utilizzo da parte di soggetti esterni, così come in quella di eventuali accordi che avessero a sopraggiungere in corso d’anno, il CTS li ritiene considerabili solo in zona bianca, subordinatamente all’assicurazione di adeguata pulizia e sanificazione dopo ogni uso. In caso di situazioni epidemiologiche non favorevoli (es. zona arancione), gli Enti locali proprietari degli immobili valuteranno l’opportunità di sospendere le attività dei soggetti esterni, almeno fino al rientro in zona bianca del territorio di riferimento.

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Referente Covid

Richiamato il Rapporto Covid ISS n. 58 del 28 agosto 2020, il CTS rinnova la raccomandazione dell’individuazione a scuola del Referente Covid, quale leva per favorire i raccordi ad intra e ad extra.

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Potenziamento organico docenti ed ATA

Per consentire alle istituzioni scolastiche la pianificazione flessibile di tempi e spazi necessari a garantire lo svolgimento in sicurezza delle attività scolastiche, l’art. 58, comma 4-ter, della legge – 23 luglio 2021, n. 106 – di conversione del decreto “Sostegni bis”, destina parte della quota non spesa dell’analogo finanziamento per l’a.s. 2020-2021, “b) ad attivare ulteriori incarichi temporanei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario con contratto a tempo determinato, dalla data di presa di servizio fino al 30 dicembre 2021, per finalità connesse all’emergenza epidemiologica”.

Gli ulteriori incarichi temporanei di personale docente attivabili ai sensi della lettera a) del medesimo comma, devono risultare invece finalizzati “al recupero degli apprendimenti, da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia”. Le risorse di che trattasi, limitate al 30 dicembre 2021, saranno ripartite tra gli Uffici Scolastici Regionali e, per il loro tramite, tra le istituzioni scolastiche.

Queste risorse consentiranno alle istituzioni la pianificazione delle attività scolastiche, con l’organizzazione di tempi, spazi, gruppi di pari, atta al recupero in sicurezza degli apprendimenti, mediante attività scolastiche in presenza.

Il recupero degli apprendimenti potrà riguardare tutti i gradi di istruzione, fin dalla scuola dell’infanzia. Tenendo a mente che in questa l’apprendimento avviene attraverso l’azione, l’esplorazione, il contatto con gli oggetti, la natura, l’arte, il territorio, in una dimensione ludica, da intendersi come forma tipica di relazione e di conoscenza (Regolamento recante Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione, di cui al decreto ministeriale 16 novembre 2012, n. 254).

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Interventi di adattamento spazi scolastici, affitti e noleggi

È confermato, per l’anno scolastico 2021/2022, il fondo per l’emergenza epidemiologica da Covid-19, destinato, tra l’altro, a interventi di adattamento degli spazi interni ed esterni delle istituzioni scolastiche (c.d. edilizia leggera) e delle loro dotazioni, per garantirne l’agibilità e recuperare ulteriori spazi per la didattica in presenza.

Pure confermate le risorse di cui al comma 3 lett. b), art. 58, del decreto legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito con legge 23 luglio 2021, n. 106 (c.d. “Sostegni bis”) per l’affitto di immobili e spazi aggiuntivi per le scuole, nonché per il noleggio di strutture modulari temporanee a uso didattico per la ripresa delle attività in presenza.

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Governance territoriale e trasporti

Per l’efficace applicazione delle misure di prevenzione sopra indicate, è necessario che in ogni scuola si realizzino attività di organizzazione degli spazi esterni e interni, al fine di evitare raggruppamenti o assembramenti e garantire, nel rispetto delle ordinarie mansioni di accoglienza e di vigilanza attribuite al personale ausiliario, ingressi, uscite e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata, per alunni, famiglie, personale scolastico e non.

Per l’anno scolastico 2021/2022, trova conferma – art. 58, comma 4 -sexies, legge 23 luglio 2021, n. 106 – l’attività del tavolo di coordinamento operante presso ciascuna Prefettura, nell’ambito della conferenza provinciale permanente di cui all’articolo 11, comma 3, del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, “per la definizione del più idoneo raccordo tra gli orari di inizio e termine delle attività didattiche e gli orari dei servizi di trasporto pubblico locale, urbano ed extraurbano, in funzione della disponibilità di mezzi di trasporto a tale fine utilizzabili, volto ad agevolare la frequenza scolastica anche in considerazione del carico derivante dal rientro in classe di tutti gli studenti.”.

Confermata pure la partecipazione ai lavori di “presidente della provincia o il sindaco della città metropolitana, gli altri sindaci eventualmente interessati, i dirigenti degli ambiti territoriali del Ministero dell’istruzione, i rappresentanti del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano nonché delle aziende di trasporto pubblico locale”.

La citata norma, aggiunge: “All’esito dei lavori del tavolo, il prefetto redige un documento operativo sulla base del quale le amministrazioni coinvolte nel coordinamento adottano le misure di rispettiva competenza … Nel caso in cui tali misure non siano adottate nel termine indicato nel suddetto documento, il prefetto, … ne dà comunicazione al presidente della regione, che adotta, … una o più ordinanze, con efficacia limitata al pertinente ambito provinciale, volte a garantire l’applicazione, per i settori della scuola e dei trasporti pubblici locali, urbani ed extraurbani, delle misure organizzative strettamente necessarie al raggiungimento degli obiettivi e delle finalità di cui al presente comma. Le scuole modulano il piano di lavoro del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, gli orari delle attività didattiche per i docenti e gli studenti nonché gli orari degli uffici amministrativi sulla base delle disposizioni del presente comma”.

Le istituzioni scolastiche continueranno ad assicurare la migliore collaborazione ai fini dei lavori di detti tavoli, tenendo a riferimento costante l’esigenza che l’arrivo a scuola degli alunni possa essere differito e scaglionato in maniera da evitare assembramenti nelle aree di ingresso e uscita, nonché durante gli spostamenti nelle aree di pertinenza delle scuole, nel rispetto delle ordinarie mansioni di accoglienza e di vigilanza attribuite al personale ausiliario.

L’articolo 51, comma 3, della richiamata legge di conversione del decreto-legge “Sostegni bis”, a tali fini e qualora necessario, prevede la possibilità che “esclusivamente agli studenti della scuola secondaria di primo o di secondo grado”, siano erogati servizi aggiuntivi in convenzione con operatori economici esercenti servizio di trasporto di passeggeri su strada, di taxi o di noleggio con conducente.

Relativamente ai trasporti, trova conferma il finanziamento di servizi aggiuntivi programmati per effetto del limite al coefficiente di riempimento dei mezzi. E’ anche prevista – comma 7, lett. b), del richiamato art. 51 – la possibilità di accesso alle risorse destinate, fra gli altri, a “istituti scolastici di ogni ordine e grado che provvedano, previa nomina del mobility manager scolastico … a predisporre, entro il 31 agosto 2021, un piano degli spostamenti casa-scuola-casa del personale scolastico e degli alunni”, incentrato su “iniziative di mobilità sostenibile, incluse iniziative di piedibus, di car-pooling, di car-sharing, di bike-pooling e di bike-sharing”. Sotto questo profilo, il Ministero dell’istruzione si impegna a porre in essere gli atti applicativi necessari. Gli eventuali piani predisposti dal mobility manager delle istituzioni scolastiche dovranno essere coerenti con le determinazioni assunte nei tavoli prefettizi

Sempre al fine di uniformare – su base regionale – le azioni di coordinamento sul territorio nazionale, restano operativi:

  •  la “Cabina di regia COVID-19” per il coordinamento nazionale, unitamente a Regioni ed Enti locali;
  • il Tavolo nazionale permanente per la sicurezza a scuola di intesa tra Amministrazione centrale e Organizzazioni sindacali, per l’individuazione di misure generali da declinare nei singoli contesti regionali;
  • i Tavoli interistituzionali, regionali o territoriali, funzionanti presso gli Uffici Scolastici Regionali;
  • le Conferenze dei servizi, su iniziativa dell’Ente Locale competente, finalizzate ad analizzare criticità e ad individuare soluzioni operative per le singole istituzioni scolastiche che insistono sullo specifico territorio;
  • ove sviluppati, i raccordi tra gli istituti scolastici e i Dipartimenti di prevenzione delle Aziende sanitarie locali, anche tramite la previsione di uno specifico referente medico per le attività scolastiche.

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Formazione e cultura della sicurezza, aggiornamento DVR

Per quanto attiene gli aspetti di promozione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, sia pure in condizioni di rischio verosimilmente ridotto in ragione dell’avanzamento della campagna vaccinale, le istituzioni scolastiche vorranno proseguire nella realizzazione di apposite attività di informazione e formazione per il personale (e gli allievi ad esso equiparati in attività laboratoriali), destinando almeno un’ora (fuori dell’orario di lezione o di insegnamento curricolare) alle misure di prevenzione igienico-sanitarie nell’ambito del modulo dedicato ai rischi specifici.

Si raccomanda, altresì, ove non già avvenuto, il puntuale aggiornamento del Documento di valutazione dei rischi e dei rischi da interferenza, nonché della ulteriore documentazione in materia di sicurezza sul lavoro di competenza del Dirigente scolastico, in collaborazione con il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione e del Medico competente, previa consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza.

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Il “Piano estate” per l’avvio del nuovo anno scolastico

Per consentire di recuperare apprendimenti e socialità, mediante laboratori per il potenziamento delle competenze e attraverso attività educative incentrate su musica, arte, sport, digitale, percorsi sulla legalità e sulla sostenibilità, sulla tutela ambientale, con nota n. 643 del 27 aprile 2021, è stato proposto a tutte le istituzioni scolastiche del territorio nazionale il cd. “Piano scuola estate 2021”.

A partire dal mese di settembre 2021, in stretta connessione con quelle precedenti, avrà inizio la III Fase del richiamato Piano, di rinforzo e potenziamento delle competenze disciplinari e relazionali, con introduzione al nuovo anno scolastico. È importante che gli studenti siano accompagnati alla ripartenza mediante contatti personali e riflessioni, siano incoraggiati e sostenuti per affrontare la prossima esperienza scolastica. Si possono a tale fine ipotizzare, ad esempio, attività laboratoriali o momenti di ascolto, anche avvalendosi di collaborazioni esterne per sportelli informativi tematici o di supporto psicologico o, nel caso di materie afferenti specificatamente all’inclusione, potenziando ad esempio il ruolo dei CTS e di sportelli ad hoc (ad es. sportelli autismo). È, inoltre, auspicabile affrontare tematiche legate al rinforzo disciplinare in un’ottica laboratoriale e di peer tutoring, anche autogestiti dagli studenti (in base all’età) e supervisionati da docenti tutor, avvalendosi delle innovazioni didattiche di cui si è fatta esperienza nell’ultimo anno: didattica blendedone-to- onecooperative learning, realizzando unità formative brevi, personalizzate e responsabilizzanti. Tutte le iniziative di cui sopra andranno, come ovvio, svolte nel rispetto delle consuete regole di contenimento del rischio di contagio.

Gli interventi e le azioni dettagliate nel presente “Piano” saranno implementate nel limite delle ingenti risorse disponibili a legislazione vigente, conseguenti ai diversi interventi normativi richiamati.

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2.  Indicazioni in continuità con lo scorso anno scolastico

Il “Piano scuola 2021-2022” non può che recuperare, in parte significativa, i contenuti del precedente “Piano scuola 2020-2021” – Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema Nazionale di Istruzione, approvato con decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020, n. 39.

Si richiamano di seguito alcuni dei temi del precedente “Piano” che continuano a trovare conferma nel divenire attuale della pandemia e che pertanto permangono validi anche per la pianificazione di questo nuovo anno scolastico.

Valorizzare la flessibilità derivante dall’autonomia delle istituzioni scolastiche

Sulla base delle situazioni concrete, quali gli spazi a disposizione, le esigenze delle famiglie e del territorio, l’organizzazione dei trasporti, resta ferma l’opportunità per le istituzioni scolastiche di avvalersi delle forme ordinamentali di flessibilità derivanti dall’autonomia. Queste potranno contemplare, ad esempio: – riconfigurazione dei gruppi-classe in gruppi diversi; – articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso; – frequenza scolastica in turni differenziati, anche variando le soluzioni in relazione alle fasce di età ai diversi gradi di istruzione; – aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari; – diversa modulazione settimanale del tempo scuola, su delibera degli Organi collegiali competenti.

Le istituzioni scolastiche avranno cura di garantire, a ciascun alunno, la medesima offerta formativa, ferma restando l’opportunità di adottare soluzioni organizzative differenti, per realizzare attività educative o formative parallele o alternative alla didattica tradizionale.

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Tra sussidiarietà e corresponsabilità educativa: il ruolo delle comunità territoriali

Per la realizzazione del servizio scolastico nelle condizioni dell’attuale scenario pandemico, in adesione al principio di sussidiarietà e di corresponsabilità educativa, Enti locali, Istituzioni, Terzo settore e scuole è auspicabile continuino a sottoscrivere specifici accordi e “Patti educativi di comunità”, attuando con ciò i principi fondamentali della Costituzione. I fini degli accordi e dei “Patti” potranno ad esempio essere: – la messa adisposizione di strutture o spazi supplementari (come parchi, teatri, biblioteche, archivi, cinema, musei) per lo svolgimento di attività didattiche curricolari o aggiuntive; – la realizzazione di collaborazioni per l’arricchimento dell’offerta formativa; – l’organizzazione della presenza ordinata di studenti e famiglie negli all’esterno degli edifici scolastici o nelle aree di confluenza dei trasporti scolastici.

È altresì indispensabile prosegua la collaborazione di studenti e famiglie per l’osservanza delle regole di comportamento atte a contrastare la diffusione dell’epidemia. A tale proposito il rafforzamento dell’alleanza scuola-famiglia potrà essere sostenuto nella riconsiderazione del “Patto Educativo di Corresponsabilità” che ciascuna scuola è chiamata a predisporre.

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Disabilità e inclusione scolastica

Costituisce priorità irrinunciabile assicurare, adottando tutte le misure organizzative possibili d’intesa con le famiglie e le Associazioni per le persone con disabilità, la presenza quotidiana a scuola degli alunni con bisogni educativi speciali, in particolare di quelli con disabilità, nella vera e partecipata dimensione inclusiva.

Per alcune disabilità potrà essere necessario ricercare “accomodamenti ragionevoli”, coerenti con le seguenti indicazioni del CTS: “Nel rispetto delle indicazioni sul distanziamento fisico, la gestione degli alunni con disabilità certificata dovrà essere pianificata anche in riferimento alla numerosità, alla tipologia di disabilità, alle risorse professionali specificatamente dedicate, garantendo in via prioritaria la didattica in presenza. … Non sono soggetti all’obbligo di utilizzo della mascherina gli studenti con forme di disabilità non compatibili con l’uso continuativo della mascherina. Per l’assistenza di studenti con disabilità certificata, non essendo sempre possibile garantire il distanziamento fisico dallo studente, potrà essere previsto per il personale l’utilizzo di ulteriori dispositivi…”.

Confermata pure – art. 58, comma 1, lett. d), decreto-legge 25 maggio 2021 convertito con legge 23 luglio 2021 – l’attenzione alle “necessità degli studenti con patologie gravi o immunodepressi, in possesso di certificati rilasciati dalle competenti autorità sanitarie, … tali da consentire loro di poter seguire la programmazione scolastica avvalendosi anche eventualmente della didattica a distanza“.

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La formazione del personale scolastico

Occorre continuare ad organizzare – singolarmente o in rete, mediante webinar o in presenza, in ragione dell’evoluzione pandemica – attività di formazione per il personale docente e ATA, così da consolidare le competenze nell’utilizzo delle nuove tecnologie acquisite nei due precedenti anni scolastici. L’obiettivo è quello che il “digitale” possa divenire strumento di rinforzo della didattica “in presenza” e, più in generale, delle competenze professionali di tutto il personale. Come ovvio, i percorsi formativi devono essere preventivamente deliberati dagli Organi collegiali.

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Ulteriori “punti di attenzione” correlati all’andamento dell’epidemia

In ogni scuola è necessario verificare e se necessario modificare e migliorare, l’organizzazione degli spazi esterni e interni, per evitare come detto raggruppamenti o assembramenti e garantire ingressi, uscite e distanziamenti adeguati in ogni fase della giornata, per alunni, famiglie, personale scolastico ed esterno. L’accesso all’edificio scolastico continua ad essere consentito solo alle persone asintomatiche per sintomatologia respiratoria o per febbre e alle persone che non hanno esposizione ad alto rischio a un caso COVID-19, sospetto o confermato.

Resta inteso che, durante gli ingressi e le uscite, nonché durante gli spostamenti all’interno dell’edificio scolastico, da limitare alle effettive esigenze, il personale e gli alunni continueranno ad attenersi alle prescrizioni di sicurezza pianificate. Le istituzioni scolastiche potranno altresì riorganizzare, migliorare, valorizzare, integrare eventuali spazi, attraverso interventi condivisi e curati dagli Enti locali. Naturalmente, l’individuazione e la realizzazione delle migliori soluzioni necessitano di un condiviso approccio collaborativo.

A tali fini, la legge 11 gennaio 1996, n. 23, all’art. 3 (si richiama il “Quadro indicativo delle rispettive competenze di Enti locali ed istituzioni scolastiche in vista della riapertura delle scuole a settembre” in allegato al “Piano scuola 2020-2021), prevede che competono agli Enti locali gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, comprese le spese varie di ufficio e per l’arredamento e quelle per le utenze elettriche, telefoniche, per la provvista dell’acqua e del gas, per il riscaldamento e i relativi impianti. Resta ferma la competenza degli Enti locali nella concessione delle palestre e di altri locali afferenti alle istituzioni scolastiche – al termine dell’orario scolastico e nel rispetto delle indicazioni tecniche del CTS sopra riportate – e la necessità che negli accordi con le Associazioni concessionarie siano esplicitamente regolati gli obblighi di pulizia approfondita e igienizzazione, non in carico al personale della scuola, da condurre obbligatoriamente al termine delle attività medesime.

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Linee metodologiche per l’infanzia

Per le attività del Sistema integrato di educazione e di istruzione costituito, oltre che dai servizi educativi per l’infanzia, dalle scuole dell’infanzia statali e paritarie di cui all’art. 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, trovano conferma le indicazioni già in precedenza fornite dal CTS.

Per la prima infanzia, stante la necessità di contatto fisico che contraddistingue la relazione dei bambini col gruppo dei pari e con gli adulti di riferimento, nonché in relazione agli aspetti di cura dei piccoli da parte di educatori e personale ausiliario, occorre continuare ad approntare le modalità organizzative già in precedenza definite, mediante protocolli per l’accesso quotidiano, per l’accompagnamento e il ritiro dei bambini, nonché per l’igienizzazione di ambienti, superfici, materiali e per l’igiene personale. L’organizzazione delle attività educative e didattiche è bene preveda l’impiego di tutti gli spazi interni ed esterni disponibili. Considerata la specificità dell’età evolutiva dei bambini frequentanti i servizi educativi e le scuole dell’infanzia, giova rammentare la necessità che l’organizzazione dei diversi momenti della giornata sia serena e rispettosa delle modalità tipiche dello sviluppo infantile. Permane l’obiettivo della graduale assunzione da parte dei piccoli delle regole di sicurezza mediante idonee “routine”, quali, ad esempio, il rito frequente dell’igiene delle mani, la protezione delle vie respiratorie, la distanza di cortesia.

Le misure di prevenzione e sicurezza. La relazione tra i bambini e gli adulti è la condizione per conferire senso alla frequenza di una struttura educativa che si caratterizza come esperienza sociale ad alta intensità affettiva. L’uso di mascherine continua a non essere previsto per i minori di sei anni e i dispositivi di protezione per gli adulti non devono far venir meno la possibilità di essere riconosciuti e di mantenere un contatto ravvicinato con i bambini piccoli e tra i bambini stessi. Nella riprogettazione degli spazi e degli ambienti educativi, vanno seguite alcune accortezze così riassumibili: – stabilità dei gruppi (i bambini frequentano per il tempo previsto di presenza, nei limiti della migliore organizzazione possibile, con gli stessi educatori, insegnanti e collaboratori di riferimento); – disponibilità di uno spazio interno ad uso esclusivo di ogni gruppo di bambini, con propri arredi e giochi da sanificare opportunamente. Tutti gli spazi disponibili (sezioni, antisezioni, saloni, atrii, laboratori, atelier) dovranno essere “riconvertiti” in spazi distinti e separati per accogliere stabilmente gruppi di apprendimento, relazione e gioco. Si potranno variare gli spazi solo dopo attenta igienizzazione. Si raccomanda: – la continua aerazione degli ambienti; – la colazione o la merenda andranno consumati nello stesso spazio di esperienza dedicato al gruppo dei bambini; – il pasto sarà consumato negli spazi adibiti alla refezione scolastica, adeguatamente organizzati; – la suddivisione, con segnaletica mobile, degli eventuali spazi esterni disponibili, con utilizzo anche in tempi alternati da parte dei gruppi, previa pulizia delle eventuali strutture. Già ora l’ingresso dei bambini avviene in una fascia temporale “aperta” che, programmata e concordata con i genitori, potrà essere adeguata alle nuove condizioni. Analogamente potrà avvenire per le fasce di uscita, al termine dell’orario scolastico.

Le attività educative dovranno consentire la libera manifestazione del gioco del bambino, l’osservazione e l’esplorazione dell’ambiente naturale all’esterno, l’utilizzo di giocattoli, materiali, costruzioni, oggetti (non portati da casa e frequentemente igienizzati), nelle diverse forme già in uso presso la scuola dell’infanzia. Se le condizioni atmosferiche lo consentono, l’esperienza educativa potrà svolgersi anche all’aperto, in spazi delimitati, protetti e privi di elementi di pericolo, con la eventuale disponibilità di tensostrutture temporanee o ambienti protetti”.

Per le parti non aggiornate dal presente Piano, per i servizi educativi da zero a sei anni in presenza, trova conferma il “Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia”, approvato con decreto ministeriale 3 agosto 2020, n. 80, compresi gli aspetti organizzati definiti per il pre e post scuola.

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Linee metodologiche per la scuola primaria e secondaria di I e II grado

Indicazioni per le attività nei laboratori. Tutte le attività didattiche di carattere laboratoriale saranno svolte mantenendo gli stessi accorgimenti indicati per l’attività didattica ordinaria, avendo cura di predisporre l’ambiente con le consuete accortezze in ordine alla sicurezza e con particolare attenzione a che il luogo sia stato opportunamente e approfonditamente igienizzato, nell’alternarsi tra un gruppo classe e l’altro. In tutte le attività scolastiche di laboratorio sarà utile sensibilizzare gli studenti a provvedere autonomamente al riassetto della postazione di lavoro, al netto delle operazioni complesse di competenza del personale tecnico.

Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Ferma la potestà organizzativa delle attività di PCTO in capo alle istituzioni scolastiche, secondo procedure e modalitàche si ritengono oramai consolidate, si sottolinea la necessità che le medesime procedano a verificare, attraverso l’interlocuzione con i soggetti partner in convenzione o convenzionandi, che nelle strutture ospitanti gli spazi adibiti alle attività degli studenti in PCTO siano conformi alle prescrizioni generali e specifiche degli organismi di settore e consentano il rispetto di tutte le disposizioni sanitarie previste.

Scuola in ospedale e istruzione domiciliare. Le attività di Scuola in ospedale continueranno ad essere organizzate, previo confronto e coordinamento tra il Dirigente scolastico e il Direttore Sanitario, nel rispetto dei previsti protocolli di sicurezza in ambiente ospedaliero. Anche per quanto attiene l’istruzione domiciliare, il Dirigente scolastico avrà cura di concordare con la famiglia le modalità di svolgimento della didattica, con preciso riferimento alle indicazioni impartite dal medico curante sugli aspetti che connotano il quadro sanitario dell’allievo.

Sezioni carcerarie. Per il rispetto dei previsti protocolli di sicurezza, le attività delle sezioni carcerarie devono essere organizzate previo confronto e coordinamento tra il Dirigente scolastico o il Coordinatore didattico e il Direttore della struttura carceraria.

Attività convittuale e semiconvittuale. Fermo restando quanto stabilito, in via generale, per tutte le istituzioni scolastiche nei precedenti paragrafi, particolare attenzione continua a dover essere rivolta a quelle caratterizzate dalla presenza di Convitti annessi, ai Convitti nazionali e alle attività di semiconvitto. Con particolare riferimento all’organizzazione delle attività semiconvittuali si curerà che, nel progetto educativo annuale e nel correlato piano attuativo del progetto, di competenza del Dirigente scolastico, sia previsto l’utilizzo di spazi ulteriori, in alternativa o contemporaneamente rispetto alle normali aule, in special modo se le attività pianificate riguardino un alto numero di semiconvittori, tale da non consentire lo svolgimento dell’attività in completa sicurezza. Con riferimento alle singole situazioni edilizie e alle specifiche dotazioni relative a spazi e personale, ciascun Rettore o Dirigente scolastico predispone: – un piano di pulizia e igienizzazione approfondita che preceda l’inizio dell’attività convittuale e semiconvittuale; – su proposta del DSGA, un piano di lavoro per il personale ATA che contempli pulizia e areazione più frequente degli spazi convittuali, all’interno della stessa giornata; – l’organizzazione dei turni di refezione, …; – la destinazione dell’uso degli spazi mensa prioritariamente ai convittori e semiconvittori aventi diritto e al personale educativo in servizio; – all’interno delle camere, qualora non sia possibile assegnare a ciascuno una camera singola, va pianificato il distanziamento massimo tra i letti, …; – la pianificazione dell’uso degli spazi e dei localidedicati alle attività ricreative, nonché degli spazi di percorrenza interni agli edifici di pertinenza, definendo con atto scritto il numero massimo dei convittori/educatori la cui presenza sia consentita contemporaneamente, in riferimento alla metratura dei locali; – l’adozione di ogni ulteriore misura … finalizzata all’ampliamento degli spazi in uso, per consentire il rispetto delle distanze tra i convittori.

Attività degli ITS. Nella pianificazione dell’annualità 2021/2022, come già indicato, i competenti organismi di indirizzo avranno cura di organizzare il recupero delle attività pratiche che non siano state svolte nel precedente anno formativo, in continuità con il percorso biennale. Le predetteattività saranno validate da parte del Comitato tecnico-scientifico e, se necessario, certificate secondo modalità da questo individuate. Le attività andranno organizzate assicurando la necessità di distanziamento fisico, igienizzazione e pulizia a fondo degli spazi d’aula e laboratoriali. Trattandosi di attività formative rivolte a studenti in età adulta, si ritiene possano essere confermate formule organizzative flessibili, purché garantito a ciascuno lo svolgimento del monte ore complessivo di formazione.

Partecipazione studentesca. Le istituzioni scolastiche provvedono a garantire spazi adeguati per le assemblee e per ogni forma di declinazione della rappresentanza e della partecipazione studentesca, nel rispetto delle regole del distanziamento fisico e delle misure anticontagio.

Viaggi di istruzione e uscite didattiche. Nei territori in zona bianca sarà possibile effettuare uscite didattiche e viaggi di istruzione, purché si permanga in aree del medesimo colore bianco. Lo svolgimento di dette attività sarà effettuato curando lo scrupoloso rispetto delle norme e dei protocolli che disciplinano gli specifici settori (es. visite ai musei, ingresso ai cinema e ai teatri, uso dei mezzi di trasporto, ecc…), nonché di quelle sanitarie usuali.

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Allegati

Estratto del verbale n. 34 del 12 luglio 2021 del Comitato Tecnico Scientifico di cui all’o.C.D.P.C. n. 751 del 2021

Estratto del verbale n. 39 del 5 agosto 2021 del Comitato Tecnico Scientifico di cui all’o.C.D.P.C. n. 751 del 2021

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Materiali

Piano scuola 2020-2021 – Documento per la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema Nazionale di Istruzione (decreto del Ministro dell’Istruzione 26 giugno 2020, n.39)
https://www.miur.gov.it/documents/20182/2467413/Le+linee+guida.pdf/4e4bb411-1f90-9502-f01e- d8841a949429

Documento di indirizzo e orientamento per la ripresa delle attività in presenza dei servizi educativi e delle scuole dell’infanzia per l’anno scolastico 2020/2021 (decreto del Ministro dell’Istruzione 3 agosto 2020, n. 80)
https://www.miur.gov.it/-/decreto-ministeriale-n-80-del-03-agosto-2020

Rapporto Covid ISS n. 58 del 28 agosto 2020
https://www.iss.it/documents/20126/0/Rapporto+ISS+COVID+58_2020+Rev.pdf/29a228fe-4b3d-c5d7- cd6a-7a86d141d440?t=1598976654944

Piano scuola estate 2021
https://www.miur.gov.it/documents/20182/0/Circolare+Piano+scuola+estate+2021.pdf/f9142662-73ca- 5d22-810c-a7f69e7f6c50?version=1.0&t=1619536651215

Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali, legge 23 luglio 2021, n. 106
https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/07/24/21G00116/sg

Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione
http://www.indicazioninazionali.it/wp-content/uploads/2018/08/Indicazioni_Annali_Definitivo.pdf.

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ESTRATTO DEL VERBALE N. 34 DEL 12 LUGLIO 2021
DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DI CUI ALL’O.C.D.P.C. N. 751 DEL 2021

Il CTS esamina il punto unico dell’ordine del giorno, che ha ad oggetto alcuni quesiti formulati dal Ministro dell’istruzione con nota dell’8 luglio 2021, al fine di programmare e organizzare le attività connesse all’avvio dell’anno scolastico 2021/2022, tenuto conto del parere già fornito dal Comitato come riportato nel verbale n. 31 del 25 giugno 2021.

I quesiti sono, in particolare, i seguenti:

  1. Quale grado di priorità dare alla vaccinazione delle persone in età scolare;
  2. Se, in caso di vaccinazione completata al 60% entro la prima settimana di settembre del personale scolastico – docente e non – e degli studenti tra i 12 e i 18 anni, possa essere superata la regola del distanziamento fisico di un metro tra le rime buccali.

In caso di risposta affermativa al secondo quesito, si sottopongono alle valutazioni del CTS le seguenti ulteriori specificazioni:

  1. quali misure adottare per garantire la somministrazione dei pasti nelle scuole;
  2. quali tipi di test sono raccomandati all’interno delle scuole; con quale frequenza debbano essere effettuati e secondo quali indicazioni di prodotto e di uso;
  3. a quali dispositivi e comportamenti per la protezione individuale ricorrere, a compensazione dell’assenza di distanziamento;
  4. quali misure di igienizzazione degli ambienti adottare, a compensazione dell’assenza di distanziamento.

Esaminati tali quesiti, dopo approfondita discussione, il CTS osserva quanto segue:

  1. il CTS ritiene assolutamente necessario dare priorità alla didattica in presenza per l’anno scolastico 2021/2022, non solo come strumento essenziale per la formazione degli studenti, ma anche come momento imprescindibile e indispensabile nel loro percorso di sviluppo psicologico, di strutturazione della personalità e dell’abitudine alla socializzazione, la cui mancanza può negativamente tradursi in una situazione di deprivazione sociale e psico-affettiva delle future generazioni;
  2. la vaccinazione costituisce, ad oggi, la misura di prevenzione pubblica fondamentale per contenere la diffusione della SARS-CoV-2. È, dunque, essenziale, per evitare di dover rinunciare alla didattica in presenza, oltre che alle altre attività di socializzazione in ambiente scolastico, e nel contempo impedire che si generino focolai di infezione, promuovere la vaccinazione nella scuola, tanto del personale scolastico (docente e non docente), quanto degli studenti;
  3. il perseguimento di tali obiettivo giustifica, ad avviso del CTS, l’inserimento/mantenimento del personale della scuola tra le categorie da vaccinare prioritariamente e, vista la recente approvazione del vaccino di Pfizer/BioNTech dai 12 ai 15 anni, l’inserimento, in tali categorie, degli studenti di età eguale o superiore ai 12 anni;
  4. il CTS ritiene, in particolare, che tutto il personale scolastico debba essere vaccinato ed esprime, in tal senso, una forte raccomandazione al decisore politico, affinché ogni sforzo sia fatto per raggiungere un’elevata copertura vaccinale in queste popolazione, sia promuovendo intense campagne informative, sia attraverso l’individuazione delle ulteriori misure, anche legislative, appropriate per garantire la più elevata soglia di soggetti vaccinati, in particolare in quelle Regioni nelle quali, ad oggi, si continuano a registrare livelli marcatamente inferiori a quelli osservati in altre Regioni, meglio performanti in questo ambito;
  5. quanto agli studenti di età eguale o superiore ai 12 anni, benché, per questi ultimi, è noto che lo sviluppo di una sintomatologia grave sia evento infrequente e che i casi letali sono estremamente rari, nondimeno si rivela essenziale avanzare celermente con la campagna vaccinale;
  6. laddove possibile in termini di condizioni strutturali-logistiche esistenti nei presidi scolastici, pagando attenzione a evitare di penalizzare la didattica in presenza, il CTS raccomanda di mantenere il distanziamento interpersonale in posizione seduta, questa misura rimanendo prioritaria rispetto alla sicurezza;
  7. laddove non sia possibile mantenere il distanziamento fisico (quesito 2.d) per la riapertura delle scuole, resta fondamentale mantenere le altre misure non farmacologiche di prevenzione, ivi incluso l’obbligo di indossare nei locali chiusi mascherine di tipo chirurgico;
  8. in questa prospettiva è, comunque, fondamentale favorire, pur nel rispetto del diritto alla riservatezza, l’osservanza, da parte delle persone non vaccinate, della regola di condotta che impone di indossare i dispositivi di protezione delle vie aeree;
  9. il CTS raccomanda, in ogni caso, di porre particolare attenzione alla condizione di studenti con immunodeficienza congenita o acquisita, considerati i rischi gravi associati all’infezione da Covid-19 che caratterizzano tali soggetti;
  10. per ciò che concerne le misure atte a garantire la somministrazione dei pasti (quesito 2.a), si raccomanda l’utilizzo di personale servente con mascherine (e, ove tale soluzione sia giuridicamente percorribile, anche con green pass). Il servizio può essere erogato nelle forme usuali, senza disposable. L’ingresso e l’uscita dovranno essere organizzati in modo ordinato e a misura della disponibilità di posti. Vanno predisposte stazioni di lavaggio delle mani all’ingresso e all’uscita (dispenser e/o bagni);
  11. per quanto riguarda i test (quesito 2.b.), il CTS ritiene che non debbano eseguirsi test in ambito scolastico né screening antigenici o anticorpali per la frequenza scolastica. Nessun test diagnostico preliminare è necessario, mentre – ove tale soluzione fosse giuridicamente percorribile – può ipotizzarsi la richiesta del green pass per il personale. In caso di sintomi indicativi di infezione acuta delle vie respiratorie di personale o studenti si attivi immediatamente la specifica procedura: il soggetto interessato deve essere invitato a raggiungere la propria abitazione e si dovrà attivare la procedura di segnalazione e contact tracing da parte della ASL competente;
  12. quanto, infine, alle misure di igienizzazione degli ambienti (quesito 2.d), si raccomanda la pulizia quotidiana, accurata e ripetuta, di tutti gli ambienti.

IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE
Sergio Fiorentino

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ESTRATTO DEL VERBALE N. 39 DEL 5 AGOSTO 2021 DEL COMITATO TECNICO SCIENTIFICO DI CUI ALL’O.C.D.P.C. N. 751 DEL 2021

Il CTS passa, quindi, ad esaminare i quesiti oggetto della richiesta di parere formulata con nota in data 4 agosto 2021 dal Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri (allegato).

Con il primo di essi (punto 2 dell’ordine del giorno), si chiede al Comitato se la regola della quarantena precauzionale applicabile ai soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di SARS-CoV-2 possa essere modificata nell’ipotesi in cui le persone venute a contatto con un soggetto contagiato abbiano completato il ciclo vaccinale.

All’esito di approfondita discussione, il CTS rileva che la protezione dall’infezione da SARS-CoV-2 conferita dalla vaccinazione, in base ai dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità, si attesta, allo stato delle evidenze scientifiche, sull’88% [dato sostanzialmente confermato da tutti gli studi internazionali: v. allegata tabella Studies to date that showed COVID-19 vaccines reduce asymptomatic infection (transmission)]. Due recenti studi condotti in Israele, con riferimento al vaccino Comirnaty (Matan Levine-Tiefenbrun e altri: Initial report of decreased SARS-CoV-2 viral load after inoculation with the BNT162b2 vaccine – allegato), e nel Regno Unito, con riferimento al vaccino Vaxzevria (Ross J. Harris: Effect of Vaccination on Household Transmission of SARS-CoV-2 in England – allegato) indicano che vi è un ridotto rischio d’infezione che caratterizza i conviventi di soggetti che hanno completato il ciclo vaccinale, nel primo studio documentandosi anche una riduzione del carico virale in coloro che hanno sviluppato l’infezione 12–37 giorni dopo la prima dose di vaccino. Inoltre, uno studio non ancora sottoposto a peer-review ma pubblicato su medRxiv (PoYing Chia e altri: Virological and serological kinetics of SARS- CoV-2 Delta variant vaccine-breaktrough infections: a multi-center cohort study – allegato) fornisce evidenza che nei soggetti vaccinati che s’infettano si osserva un più rapido declino del carico virale rispetto ai soggetti che pure s’infettano, ma che non erano stati vaccinati, ciò determinando ridotta infettività.

Alla luce di quanto precede, ritiene il CTS, all’unanimità dei presenti, che vi siano le condizioni per differenziare il periodo di quarantena precauzionale, per i soggetti che hanno avuto contatti stretti con casi confermati di SARS-Cov-2, a seconda che tali soggetti abbiano, o meno, completato il ciclo di vaccinale, ritenendo, in particolare, che questo periodo possa per essi limitarsi a 7 giorni, a condizione che, alla scadenza di tale termine, venga effettuato un test diagnostico di esito negativo con uno dei tamponi connotati dalle caratteristiche di affidabile performance identificate nelle vigenti circolari del Ministero della salute.

*

Con ulteriori due quesiti (punto 1 dell’o.d.g.), viene chiesto al CTS, con riferimento al trasporto pubblico locale, se il coefficiente di riempimento non superiore all’80% della capienza dei mezzi, attualmente vigente in base alle pertinenti Linee guida di cui agli allegati 15 e 18 del D.P.C.M. 2 marzo 2021, possa essere applicato anche nella c.d. “zona gialla” e se il rispetto della detta percentuale possa costituire misura sufficiente di prevenzione del contagio, senza che si debba prevedere l’ulteriore misura del distanziamento fisico di un metro tra i passeggeri o, eventualmente, con la previsione che tale ultima misura possa essere superata al raggiungimento di una data percentuale di popolazione vaccinata (anche Regione per Regione) ovvero adottando misure alternative.

Su tali punti, ritiene il CTS, all’unanimità dei presenti, che l’attuale situazione epidemiologica consenta di mantenere l’attuale limite di capienza dell’80%, alla condizione che se ne assicuri il rigoroso rispetto attraverso opportuni controlli, e che tale limite di capienza possa essere applicato anche nelle zone gialle, purché permanga l’obbligo di indossare un dispositivo di protezione individuale. Il CTS sottolinea, al riguardo, che la migliore protezione dal rischio di acquisire il contagio da SARS-CoV-2 è conferita dai dispositivi FFP2.

Il rispetto del distanziamento fisico di almeno un metro costituisce non obbligo stringente ma utile raccomandazione, al cui rispetto, quando possibile, gli utenti del trasporto pubblico locale devono essere richiamati.

Tali indicazioni potranno essere eventualmente riviste al raggiungimento di una percentuale su base nazionale di almeno l’80% di soggetti che abbiano effettivamente completato il ciclo di vaccinazione rispetto alla popolazione dei residenti nel Paese. Ulteriori valutazioni potranno essere utilmente effettuate anche al mutare della situazione epidemiologica.

IL COORDINATORE       IL SEGRETARIO VERBALIZZANTE
Franco Locatelli                Sergio Fiorentino

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