Ultima modifica: 22 Febbraio 2014
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La nostra nuova proposta formativa: la scuola come fulcro del sistema formativo integrato

L’Istituto Comprensivo n.1 avvia la pianificazione del suo nuovo percorso triennale per attuare con la propria offerta formativa le grandi innovazioni imposte dalle recenti norme sulla scuola: la complessa normativa sulla personalizzazione degli interventi per realizzare l’inclusione e corrispondere ai bisogni speciali degli alunni (B.E.S.) e l’attuazione delle Indicazioni Nazionali per il Curricolo verticale.

Dentro questo quadro si articola anche la collaborazione con il territorio che, proprio perché deve essere finalizzata e coerente con le molteplici intelligenze e modalità d’apprendimento degli alunni, deve essere obbligatoriamente varia ed articolata. Pertanto si è ampliata la platea delle collaborazioni con Enti e associazioni distribuendo la partecipazioni su tutte le classi e sezioni con progetti agili e maggiormente mirati alle esigenze degli alunni in base alle età, funzionali alle finalità, indirizzi e ed organizzazione della scuola, coerenti con l’offerta formativa.

L’educazione alla salute, l’educazione alimentare e laboratori del gusto, l’educazione ambientale in molteplici forme, l’educazione motoria e sportiva anch’essa variamente articolata, l’educazione alla conoscenza e cultura del territorio, l’insegnamento della lingua sarda, la psicomotricità, la musicoterapia, l’educazione al nuoto, il teatro d’animazione polivalente, la preparazione di base al tennis, gli scacchi tramite l’ampliamento delle attività della ludoteca di Borgona ed altro ancora.

Tutte collaborazioni “leggere”, rivolte a gruppi di alunni e/o ad un numero ristretto di classi secondo il principio della personalizzazione, in modo da realizzare una rete di interventi che metta al centro la scuola come fulcro di un sistema formativo integrato così come, del resto, prescritto dalle leggi. Tale impostazione, in un momento in cui i dati ufficiali attribuiscono al territorio della città la peggior situazione nazionale in termini di dispersione scolastica (25%), con un futuro devastante che, purtroppo, appare già presente nell’inadeguatezza di molti adulti a far fronte, con responsabilità e positività alle difficoltà sempre crescenti, si pone anche nella logica di costruire nel territorio sinergie e collaborazioni in grado anche di informare e formare l’utenza fin dal primo istante in cui s’affaccia alla scuola dell’obbligo. Si ritiene centrale, ai fini della prevenzione della dispersione scolastica, far si che si crei un sostegno alla genitorialità ed un approccio educativo verso gli alunni basato sull’educazione delle emozioni e all’affettività, unica medicina preventiva possibile contro ogni tipo di violenza, soprattutto quella di genere ed omofobica.

Inoltre che si formino competenze di ascolto e gestione dei conflitti fra i docenti e si mettano gli alunni di ogni ordine e grado dentro una dimensione formativa varia ed articolata, punteggiata di momenti coinvolgenti che possano avere continuità con l’extra scuola grazie al coinvolgimento solidale delle associazioni.

Questa è la “vision” dell’Istituto Comprensivo n. 1 che si contrappone nettamente all’idea della scuola vista come “mercato” in cui entrare con le proprie proposte di vendita o di promozione e che, nel tempo ha finito per rendere residuale, nella mente degli stessi genitori, l’impegno scolastico degli alunni. Questa visione ha come missione quella di far fronte, in tutti i modi possibili, all’ emergenza prioritaria del territorio di Porto Torres, più grave ancora della disoccupazione in atto e di tutte le devastazioni ambientali. Serve impegno disinteressato, partecipazione, collaborazione, solidarietà, coraggio, generosità superando tutti gli interessi associativi, personali e di parte. La scuola è la comunità dei suoi alunni; è ogni suo singolo alunno che sarà cittadino di domani con responsabilità e doveri che, necessariamente dovrà assumersi senza delegare.

Gli alunni sono coloro che, nel futuro, dovranno farsi carico delle proprie famiglie e del bene comune; dovranno saperlo fare bene se non si vuole condannare la città ad un destino di povertà senza uscita. La scuola in questo contesto è l’elemento centrale, nonché presidio culturale e di civiltà che andrebbe salvaguardato e garantito da ogni polemica, difeso e sostenuto attraverso la collaborazione disinteressata di tutti. Poiché l’emergenza è gravissima è giunto il momento che ognuno, per la parte che gli spetta, si assuma, consapevolmente e con maturità, le proprie responsabilità.

 

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