Ultima modifica: 16 Luglio 2015
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Progetto monitoraggio tiroide in età pediatrica

Risultati relativi al progetto: “Eziologia, monitoraggio e valutazione delle patologie tiroidee a partire dall’età pediatrica”.

Nell’ambito del Piano Regionale di Prevenzione 2010/2012, l’Unità Operativa di Educazione Sanitaria e Promozione della Salute della ASL N.1 di Sassari nell’ultimo biennio ha realizzato una campagna di screening delle patologie tiroidee che ha coinvolto gli alunni di alcune scuole secondarie di primo grado della provincia di Sassari tra cui l’Istituto Comprensivo N.1 di Porto Torres.

Scopo dell’indagine dell’Azienda Sanitaria di Sassari è stato quello di realizzare una diagnosi precoce delle patologie tiroidee in giovane età. I dati sanitari degli ultimi anni hanno documentato infatti un incremento nelle nuove diagnosi di patologie tiroidee, in particolar modo di Tiroidite Autoimmune (di Hashimoto) e di patologia nodulare. Nella popolazione sarda è stata osservata, una elevata incidenza di patologie tiroidee dovute in gran parte alla carenza dell’apporto alimentare di iodio. In Sardegna, dove il terreno e l’acqua contengono basse concentrazioni di iodio, il 10% della popolazione femminile presenta un aumento di volume della tiroide che con il tempo, può produrre la formazione di noduli.

La diagnosi precoce delle patologie tiroidee è stata realizzata attraverso uno studio preliminare ecografico rivolto agli alunni. A tal fine all’interno della scuola è stato predisposto un ambulatorio in cui un medico endocrinologo ha eseguito gli esami. L’esame ecografico non è invasivo, è ripetibile e permette di documentare fin dall’esordio la presenza di patologie tiroidee.

Il progetto ha previsto, attraverso i sanitari della medicina scolastica, una serie di interventi preliminari allo screening tiroideo rivolti a insegnanti e alunni allo scopo di formare, informare e sensibilizzare sull’importanza dell’uso del sale iodato nella dieta. Infatti lo iodio non è sintetizzato dall’organismo e come tale deve essere assunto con l’alimentazione. Lo iodio è infatti indispensabile per la produzione degli ormoni tiroidei e in sua carenza la tiroide aumenta di volume creandosi così il gozzo. Inoltre lo iodio serve per la regolazione del metabolismo delle proteine e dei grassi ed aiuta la fissazione del calcio nelle ossa. La soluzione più semplice per soddisfare il fabbisogno di iodio è usare sale arricchito di iodio al posto del sale da cucina. E’ importante sottolineare che lo iodio è inoltre presente nei prodotti della pesca e in misura minore nelle uova, nella carne, e nel latte.

I risultati del gruppo di lavoro dell’Unità di Educazione Sanitaria e Promozione della Salute della Asl N.1 sono stati illustrati in occasione di un incontro che si è tenuto il 6 giugno scorso presso la sala riunioni di Rizzeddu di Sassari.

Oltre al Referente per la Salute dell’USP Prof. Giuseppe Fara erano presenti il responsabile del progetto Dott. Antonio Genovesi, i dirigenti scolastici, i referenti per la salute delle scuole interessate al progetto, pediatri e rappresentanti di medici di Medicina Generale.

Lo studio preliminare ecografico ha permesso di raccogliere una serie di dati interessanti dal punto di vista epidemiologico e scientifico.

Lo screening ha avuto un’adesione pari all’89,42%: sono stati infatti 4473 gli studenti che hanno partecipato su un totale di 5002 ai quali era rivolto. Non sono state fornite cifre ufficiali sul nostro istituto, ma sulla base dei dati in nostro possesso si può affermare che la partecipazione è stata leggermente superiore alla media.

Nell’elaborazione dei dati raccolti sono stati individuati 4 livelli di classificazione:

Livello 0: quadro ecografico nella norma;

Livello 1: lieve/moderata disomogeneità/ipoecogenicità diffusa;

Livello 2: marcata disomogeneità/ipoecogenicità diffusa, con eventuale presenza di areole ipoecogene e di strutture pseudo nodulari;

Livello 3: presenza di noduli, singoli o multipli, solidi, colloidocistici o misti, eventualmente accompagnata ai quadri ecografici tipici dei livelli 1 e 2.

Livello 0  3968 alunni     88,71%
Livello 1  183 alunni      4,09 %
Livello 2  146 alunni     3,26%
Livello 3  176 alunni     3,93%
Livello 1/3  505 alunni      11,29%

Dalla tabella si evince che circa l’89% degli esaminati non presenta alcuna alterazione morfologica. Si tenga presente che quel 4% dei ragazzi che evidenzia un quadro morfologico riconducibile al livello 3 non necessariamente è malato o svilupperà negli anni a venire la malattia.  E’ comunque opportuno monitorarne nel tempo l’evoluzione approfondendo con altre tecniche di indagine.

In conclusione l’ecografia della tiroide, fornisce informazioni sulla morfologia e sulla struttura della stessa (indagine morfologica) ma non sulla sua funzione; in pratica l’ecografia può dire se la tiroide è piccola o grossa, se contiene noduli o meno, se è infiammata o omogenea ma non può dire se la tiroide funziona di meno (ipotirodismo), di più (ipertiroidismo) o normalmente (eutiroidismo).

 

Porto Torres 30.06.2015

Il referente per la salute

Prof.ssa Giovanna Sanna

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