Ultima modifica: 30 Novembre 2013
Sei in: Home > Atti e decreti > Prot. n.5655/B3

Prot. n.5655/B3

indicazioni al corpo docente

intesta

ISTITUTO COMPRENSIVO  n.1 –  PORTO TORRES
SCUOLA DELL’INFANZIA – SCUOLA PRIMARIA – SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO

Tel. 079/501283 – Fax 079/501001
e-mail: ssic841007@istruzione.it  PEC: ssic841007@pec.istruzione.it

Prot. n.5655 del 05.10.2013

SIGG. DOCENTI
SCUOLA INFANZIA- PRIMARIA-SECONDARIA
SITO
ALBO PLESSI

 

 

 

 

 

 

Oggetto: Urgenti indicazioni al corpo docente per gli adempimenti di competenza

 

 

 

La presente nota richiama integralmente l’atto d’indirizzo al Collegio dei Docenti dello scrivente ( prot. 4981 del 10.09.2013) illustrato e richiamato più volte nelle sue linee essenziali durante le sedute iniziali ( n. 1- 2 -3) dell’anno scolastico. Atto che contiene la volontà di dare attuazione sistemica al disposto congiunto di più norme che, nel corrente a.s. , richiedono immediata attuazione (Indicazioni Nazionali per il Curricolo verticale, BES, valutazione, innovazione digitale); attuazione anche alle delibere del Collegio ( PAI e progettazione-programmazione di assi culturali per il curricolo verticale) ed agli indirizzi del Consiglio d’Istituto.

Si richiama altresì l’attenzione sul fatto che il Collegio è l’organo deliberante del corpo docente e che le sue decisioni debbono essere attuate da tutti nei tempi prescritti e normati dal sistema scolastico. Le delibere possono essere anche modificate e/o annullate da decisioni successive; se, però, ciò non avviene esse rivestono carattere vincolante sulle attività dei docenti sia singolarmente che come comunità.

Ogni delibera del Collegio ha valore di legge e lo impegna immediatamente a definire articolazioni, tempi e modi per la sua attuazione; l’immediatezza deriva dall’urgenza imposta dalla tempistica del sistema scolastico. Pertanto se il Collegio delibera le aree d’intervento delle Funzioni Strumentali ritenendole focali per le attività, le stesse, a prescindere o meno dalla disponibilità di docenti a ricoprire tali funzioni, devono essere in ogni caso presidiate attraverso altre forme organizzative che il Collegio è tenuto a darsi.

Tenendo conto che le aree deliberate per le F.S. riguardano:
• la progettazione del POF secondo le Indicazioni Nazionali, lungo i sei assi culturali, in base alle norme BES
• l’attuazione e gestione del POF nel rapporto quotidiano con l’utenza ed il territorio;
• il nucleo per la valutazione, auto-valutazione e INVALSI;
• la progettazione di sistema e territoriale

si può ben dire che essa riguarda la vita stessa, tutta intera, della scuola dalla quale non si può in alcun modo desistere a meno di non si voglia rinunciare al proprio ruolo, così come esso è previsto sia dalle norme ordinarie sia da quelle contrattuali.

Perciò è bene ricordare che il Piano dell’Offerta Formativa, cioè l’intera attività didattica, sulla base delle norme e delle delibere, deve essere presentato ed approvato, almeno in bozza, improrogabilmente nella seduta del collegio programmata per GIO 31.10.2013.

Naturalmente, essendo il POF un lavoro “in progress”, saranno sempre possibili ulteriori aggiornamenti che dovranno essere deliberati, in via definitiva, in ogni caso e improrogabilmente, nella seduta programmata per GIO 28.11.2013.

Pertanto s’invita al rispetto rigoroso delle scadenze tecniche” del sistema scuola e della P.A.; scadenze che consentono di dare attuazione alla contrattazione d’istituto e, soprattutto, di predisporre il bilancio dell’amministrazione ( Programma Annuale), interfaccia obbligatoria del POF i cui tempi sono dettati dal MEF ( Ministero Economia e Finanza)

Il POF, come si sa, rappresenta il cuore della scuola e, nel suo documento illustrativo, la sua manifestazione d’identità; quindi non è un semplice atto burocratico che può essere oggetto, in casi estremi e gravi, di sussidiarietà da parte dell’organo superiore (il DS), ma una progettazione sistemica della comunità docente; è l’obbligo principale della scuola che ricade interamente sulla responsabilità del Collegio e di tutti i suoi membri, nessuno escluso.

Al DS spetta il compito di dare gli indirizzi strategici, regolare e coordinare il sistema, assicurarne la gestione in termini di efficienza, efficacia ed economicità, verificare il rispetto del disposto congiunto delle norme.

La presente nota va vista, di fatto, inserita dentro questa linea di responsabilità.

In base, però, a quanto sembra emerso dall’ultima seduta dell’organo collegiale, visti i tempi ormai molto ristretti ed una diffusa tendenza al disimpegno, è opportuno rammentare che gli adempimenti principali del sistema scolastico, cioè la progettazione delle attività didattiche dell’Istituto e la loro valutazione, rappresentano il “contenitore” imprescindibile ed il “motore” di ogni sviluppo della scuola. Essi sono “IL COMPITO” della comunità docente, quello per il quale ogni suo componente viene assunto alle dipendenze della P.A.; compito che deve essere assolto collegialmente dentro le linee e i vincoli imposti dalle norme. Ritenere che le attività, pur senza un piano, possano procedere comunque e che l’ impegno professionale si risolva solo nel rapporto tradizionale e consuetudinario con le classi è un macroscopico errore di valutazione, sia perché incongruo rispetto agli obblighi professionali e disciplinari, sia perché mina alla base il funzionamento stesso della scuola, che è quello previsto dalle norme ordinarie ( sempre attualizzate per corrispondere ai bisogni espressi dai tempi ed alle indicazioni dell’EU) e contrattuali e non dalle “libere” nonché arbitrarie interpretazioni dei docenti. La protesta legittima avverso a situazioni di oggettiva ed incontestabile difficoltà in cui versa ogni operatore scolastico può dar luogo a momenti di sciopero definiti secondo regole condivise con le OO.SS da più di quarant’anni ma mai, in nessun modo, al silente disimpegno individualistico.

L’accordo raggiunto e deliberato dal Collegio nelle ultime sedute del precedente a.s. sulla rotazione degli incarichi di responsabilità di sistema, andava nella giusta direzione di garantire tutti quei docenti che con encomiabile impegno professionale e dedizione assoluta all’alta finalità della scuola, pur senza adeguato ritorno economico, avevano garantito l’obbligatorio funzionamento del sistema, svolgendo un prezioso e quotidiano servizio per i loro colleghi “disimpegnati”. Accordo che, però, è diventato immediatamente inapplicato nel momento dell’assunzione diretta di responsabilità pur nella consapevolezza del grave danno che tale posizione reca a tutta la comunità scolastica.

E’ dovere di chi scrive mettere in guardia da siffatte posizioni niente affatto costruttive; è doveroso anche sottolineare il fatto che la mancata assunzione di responsabilità sui nodi oggettivamente focali del sistema e come tali riconosciuti dalle delibere del Collegio, rappresenta una palese manifestazione d’incoerenza professionale perché il Collegio non è un organo astratto ma la manifestazione della volontà del corpo docente a cui ognuno deve sottostare. Tanto più se tale volontà è, come nel caso delle are delle F.S., è espressa all’unanimità. Ancor più vincolanti ed ineludibili delle delibere collegiali sono gli impegni indicati dalle norme sui BES e sull’attuazione delle Indicazioni Nazionali che, oltre che essere sacrosante dal punto di vista pedagogico-didattico sono prescrittive e non aggirabili attraverso i soliti “bizantinismi” oppositivi. Pratica, quest’ultima, che sembra applicarsi anche all’attuazione del registro elettronico che rientra nella normativa sulla dematerializzazione della P.A. (in particolare DL n. 95/2012 contenente “Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica”, convertito dalla legge n. 135/2012). Attuazione che la nostra scuola ha già sperimentato ed ora, naturalmente, applicherà utilizzando, dopo uno studio comparato durato un anno, un software di gestione nazionale (ARGO), in uso negli uffici di più di un terzo delle scuole italiane, testato ed approvato dal MIUR, compatibile con il SIDI. Per quanto la pratica della dematerializzazione sia ancora in fieri e le discussioni/polemiche al riguardo, ovviamente, sempre accese, queste non sono né debbono essere di competenza del Collegio che sulla sperimentazione e utilizzo dello stesso ha già deliberato positivamente in un recente passato. Il registro elettronico è, in ogni caso, una pratica niente affatto traumatica, adottata contestualmente con l’altro I.C. della città, già molto diffusa nelle scuole italiane che hanno voluto affrontare positivamente il tema della comunicazione dinamica con l’utenza e dell’innovazione.

In conclusione, stante l’attuale tendenziale situazione di “disimpegno” dalle funzioni di sistema è bene chiarire che essa genera alcune evidenti ed immediate conseguenze che è opportuno che il corpo docente conosca. Conseguenze che sono state ampiamente illustrate da chi scrive in merito al controllo puntuale che, in assenza di condivisione e piena comunicazione, il DS è chiamato a fare qualora il sistema non corrispondesse agli indirizzi dati. Solo per citare alcune questioni di immediata evidenza:

• se non si definisce il “contenitore” generale (il POF) nei suoi aspetti d’inclusione, personalizzazione e verticalità, il quotidiano procedere “atomizzato” delle attività nelle classi, con le solite proposte individuali non conformi alle norme, saranno considerate solamente autoreferenziali;

• conseguentemente, tutte le proposte di classe o aggregati dovranno, in ogni caso, rispettare le norme ordinarie e le delibere uniformandovisi per gli aspetti metodologici, organizzativi e valutativi; saranno considerate valide ed accolte ed inserite in un aggregato puramente burocratico, solo se rispettano i criteri suddetti;

• nessuna proposta di collaborazione esterna potrà essere accettata e inclusa nel POF se lo stesso non sarà predisposto nella sua forma generale, quindi in grado di accoglierle dando loro un’adeguata collocazione integrativa e non sostitutiva;

• il fatto che non siano state individuate le F.S. della Progettazione di Sistema e del POF rende molto problematica la partecipazione a qualsiasi rete di scuole sia per la didattica che per la formazione dei docenti;

• la presenza di commissioni nelle due aree, pur consentendo un avvio di progettazione coordinata dallo scrivente, vista la complessità insita in ogni accordo di rete, senza referenti, non garantisce il pieno rispetto degli impegni che lo scrivente dovrebbe sottoscrivere con le altre scuole e con l’USR.

• conseguentemente la rete di scuole per l’attuazione delle Indicazioni per il Curricolo, deliberata a maggioranza dal Collegio, diventa di attuazione incerta.

In definitiva, questa situazione presenta elementi di forte criticità/gravità in merito alla possibilità di predisporre e realizzare efficacemente gli importanti adempimenti didattico – formativi del presente a.s. nelle sue scadenze naturali ed etero-imposte. Manifesta una tendenza che se perseguita, innescherebbe, in prospettiva un’accelerazione verso un inevitabile impoverimento progressivo della formazione degli alunni che è certo l’ultima cosa di cui questo territorio ha bisogno. Modifica gravemente il clima di comunità collaborativa e partecipativa, costruito nel tempo, che questo IC può ancora vantare come elemento di qualità visibile ed apprezzata anche all’esterno. Interrompe il processo virtuoso di apertura e condivisione con il territorio avviato con la formazione della Consulta dei Genitori alla quale, il Collegio è tenuto a dare risposte così come è tenuto a darle, per legge, al Consiglio d’Istituto. Genera, inevitabilmente, visto che la scuola appartiene alla P.A. e gli adempimenti sono un obbligo (peraltro ben definiti dal codice disciplinare), una situazione per niente piacevole di relazioni formalizzate finalizzate al controllo di merito.“Cui prodest”?

Lo scrivente, pertanto, invita il corpo docente a prendere piena consapevolezza di quanto esposto riflettendo adeguatamente sulle innumerevoli implicazioni negative insite nella presente situazione e a darsi al più presto, visti i tempi ormai molto ristretti, un’organizzazione adeguata per attuare le delibere del collegio all’interno del disposto normativo.

 

 

Il Dirigente Scolastico

Vittorio sanna

 

 

Vai sùVai sù